Con tanto bisogno di servirsi di tutte le forze per vincere, la divisione Fanti (2.a div.) fu lasciata inerte fin verso mezzogiorno a Lonato. Quando, chiamata da un ordine del re, entrò in campo, soltanto la sua brigata Aosta fu dal Lamarmora, che aveva assunto il comando della 1.a e 2.a divisione, mandata in aiuto di Mollard. La brigata Piemonte, concorse invece colle truppe di Durando a cacciare gli austriaci da Madonna della Scoperta e impadronirsene.
Erano le quattro e mezza pomeridiane quando arrivava la brigata Aosta a rinforzo delle truppe di Mollard, ma il furioso temporale, di cui fu già detto, sospese i combattimenti.
Cessato l'uragano, furono ripresi gli assalti.
Soltanto quando coll'azione simultanea di tutte le brigate delle due divisioni Mollard e Cucchiari, rafforzate dalla brigata Aosta, e quando tutte le batterie ben collocate poterono aprire un fuoco concentrico contro l'altura, e l'assalto divenne generale e compatto, di fronte e di fianco, il colle di San Martino fu conquistato per la settima volta e definitivamente.
Erano le ore otto, più di tre ore dacchè i francesi erano vittoriosi su tutta la linea, ed era già cominciata dal centro e dalla loro destra la ritirata degli austriaci.
Non è perciò improbabile che Benedek avesse avuto l'ordine di abbandonare San Martino, nel tempo stesso in cui n'era cacciato dai piemontesi.
In questa memoranda giornata perirono vittime gloriose per l'indipendenza italiana: 150 ufficiali e 1800 soldati francesi; 49 ufficiali e 642 soldati italiani.
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