Se non che da questo elenco di precursori del Darwin conviene eliminare tutti quelli che, pur accennando alla dottrina d'evoluzione, non tentarono mai di sorprendere ed indovinare il processo meccanico della trasformazione degli esseri; e così noi dobbiamo ammettere che i concetti originali del darwinismo primitivo, di quello cioè manifestato nel libro sull'origine delle specie, se nacquero indubbiamente sotto l'influenza delle idee sintetiche del Lamarck e delle teorie geologiche del Lyell, raggiunsero però nel Darwin uno sviluppo così rigoglioso e si costituirono a corpo di dottrina così serrato e fecondo solo per mezzo della diretta osservazione della natura cui egli dedicò mezzo secolo, e in virtù di quella pazienza che, al dire del Buffon, costituisce il vero genio.
Nessuno forse meglio del Darwin era predisposto a portare la luce nell'oscuro problema dell'origine delle specie: ve lo preparavano, come dissi, condizioni speciali di famiglia, eredità di ingegno, indipendenza di censo, tranquillità di studii, e più ancora una profonda ed estesa coltura in tutte le branche della storia naturale. Geologo, paleontologo, botanico, zoologo e fisiologo ugualmente sommo; ingegno eminentemente sintetico e spirito profondamente osservatore; cauto nella deduzione, arditissimo nell'induzione; strapotente nello scorgere i rapporti dei fatti e nell'apprezzarne il significato, Carlo Darwin ha pochissimi che l'eguaglino nella meravigliosa coltura della mente, nessuno che gli stia presso per la semplicità e serenità del procedere nella scoperta delle leggi generali dei fatti e per quella, quasi direi, ingenuità limpida e trasparente propria solo dell'uomo di genio.
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