VII.
Se la grandezza degli uomini si misura da quella dei benefici che essi recarono all'umanità, convien riconoscere che tutti gli uomini veramente grandi per ingegno o per azioni lo furono anche per il carattere. Oggi la biografia ha assunto un indirizzo quasi esclusivamente psicologico, né si può studiare una individualità così elevata, come quella di Carlo Darwin, senza cercarvi le prove dell'armonia fra le facoltà intellettuali e le morali. Queste prove per il Darwin possono già desumersi dalla sua condotta come scienziato, dalla nobiltà dei suoi intenti, dall'elevatezza delle sue indagini, dalla costanza nelle ricerche, dall'opera medesima cui egli si dedicò per quasi mezzo secolo. Lo studio dei problemi naturali apre tali orizzonti al pensiero ed idealizza cotanto gli scopi dell'attività individuale, che non può citarsi il nome di nessun vero e grande naturalista il quale sia noto anche come colpevole o come grande vizioso: ciò non può dirsi di molti artisti e letterati, di alcuni filosofi, e meno che mai degli uomini d'arme o di Stato.
Io già accennai al contegno che il Darwin mantenne sempre in mezzo alle acerbe lotte destate dalle sue opere e fra le mille accuse che piovevano d'ogni parte contro di lui. Nemico della polemica, non sfuggiva però alla discussione, purché vi si portasse quella calma e quella dignità senza cui non v'ha progresso vero della scienza, ma vittoria dei sentimenti sulla ragione. Procedette tranquillo verso la sua mèta, non saltando ma vincendo gli ostacoli.
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