A me toccava così di compiere non un desiderio mio ma una Sua volontà: solo a me spettava di adattare
coordinare quanto Egli aveva indicato.
È nato così questo libro che è una raccolta di scritti sparsi. In queste pagine nelle quali risplendono quella limpidezza di forma
quella lucidità e vastità di pensiero
che Gli erano proprie
si raccoglie solo una piccola parte del lavoro
cui Egli ha atteso negli ultimi anni. Poche esse sono
ma bastanti perchè il lettore vi ritrovi quei principii che furono i capisaldi della Sua vita intiera: la Patria
la Scienza
la Bellezza.
A. Morselli.
PARTE PRIMA
BIOPSICOLOGIA SESSUALESesso e cervello.
Giacomo Leopardi si era espresso con molta acredine contro il cervello della donna. Tutti rammentano la sua famosa invettiva contro la lusingatrice e volubile Aspasia:
A quell'eccelsa imagoSorge di rado il femminile ingegno;
E ciò che inspira ai generosi amantiLa sua stessa beltà
donna non pensa
Nè comprender potrìa. Non cape in quelleAnguste fronti egual concetto.
. . . . . . . . . . . . . . Chè se più molliE più tenui le membra
essa la mente
Men capace e men forte anco riceve.
Ma il grande poeta Recanatese non era in questa faccenda un giudice sereno ed imparziale; troppe donne gli avevano opposto il più scortese diniego
ed è assai probabile
quasi certo (così io penso)
che egli non abbia mai gustato con donna l'estasi d'amore. Proprio infelice! E la Aspasia
di cui egli scherniva la «fronte angusta»
ossia il piccolo cervello
era pur la medesima che gli aveva offerto «l'angelica forma»
e gli era apparsa «circonfusa di arcana voluttà»
e gli aveva
civettando
mostrato il «niveo collo» e «la man leggiadrissima» e «il seno ascoso e desiato». Ce n'era abbastanza per esasperare un amante
sia pur «generoso» nell'attribuire all'amata anche il pregio della intelligenza
ma ostinatamente respinto.
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