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      Non basta: ho parlato delle vecchie rispetto ai vecchi; ebbene la loro differenza nei segmenti dell'encefalo continua anzi direbbesi che si accentua con gli anni: al di là dei 50-60 anni e sopratutto nella tarda età dai 70 agli 80 l'uomo perde in peso degli emisferi più della donna e questa aumenta per di più la sua relativa superiorità nei centri detti inferiori cioè nel cervelletto ponte e bulbo ma che in realtà sono i più interessanti per la condotta dell'individuo. Se vogliamo tenere distinta come oggi si scorge nella terminologia usata dai maggiori psicologi la mente che va intesa in senso più ristretto dalla psiche che per contro ha un significato più vasto si vede che la donna in sostanza non viene psicologicamente a trovarsi ad un livello più basso del maschio: essa sta su una altezza diversa.
      Un altro fatto curioso è questo che nella donna il processo senile colpisce il cervello anteriore o cervello mentale men fortemente che nell'uomo. Ciò sta in relazione all'altro fatto che la donna è più longeva: tutti vediamo che il numero delle vecchie che serbano più lungamente tutte le loro facoltà mentali supera quello dei rispettivi vecchi.
     
     
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      Certo le differenze non sono grandi ma in Biologia ogni fatto positivamente osservato e confermato ha il suo significato e valore; non c'è nulla di inutile o di superfluo nella Realtà. Se volessimo personificare la Natura dovremmo asserire che essa non è mai illogica; il principio di necessità la domina e da esso deriva l'altro principio che non erra mai; quello che è ragione del Sapere ossia il principio di causalità. Noi non possiamo dire che quei pochi grammi di cervello quelle piccole differenze di proporzione rimangano senza effetti; a paragone di ciò che ignoriamo ancora sul cervello questi dati sono una inezia ma non sono privi di senso per chi li sappia interpretare.


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Sessualità umana
di Enrico Morselli
Editore F.lli Bocca Torino
1931 pagine 209

   





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