Non ostante i tentativi di localizzazione e stratificazione funzionale
fra cui sono considerevoli quelli del nostro L. Roncoroni
noi non sappiamo ancora nulla sul significato fisiologico
tanto meno sul psicologico
di quelle meravigliose figurazioni istologiche
cui sarebbe da aggiungere la diversità individuale che ci lascia intravvedere la Istochimica. A dire la verità
la nostra mente si perde in illusorie congetture davanti a tali enigmi!
Prima dunque di dichiarare fallita la Scienza antropologica perchè Anatole France
nonostante la sua bravura di scrittore (lascio da parte la sua «filosofia» che
a parer mio
valeva poco rispetto alla sua arte)
possedeva una testa piuttosto piccola ed un cervello pressochè infantile
almeno nel volume
converrà attendere gli ulteriori reperti anatomici; può darsi che
esaminato più a fondo
esso si dimostri invece di evolutissima morfologia e di finissima struttura. E me ne dà la certezza il fatto abbastanza simile accaduto in Germania per il cervello di Ernesto Haeckel
che è stato esaminato in modo ben più completo dal prof. Maurer. Questo distinto anatomico non vi ha trovato quelle caratteristiche morfologiche
che avrebbero teoricamente spiegata la poderosa mentalità del famosissimo naturalista e filosofo monista di Iena; egli perciò ha insistito con grande chiarezza su quanto ho detto quassù circa la impossibilità che i soli rilievi di peso e forma bastino alla correlazione fra pensiero e cervello. Per contro
investigandone la fine struttura istologica
il Maurer ha scoperto nella corteccia degli stessi emisferi di Haeckel delle particolarità citologiche importanti; la finezza della intima struttura compensava la relativa mediocrità della massa e della forma esterna.
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