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      Ancor più meraviglioso per delicatezza di rami ramuscoli e capillari era il circolo arterioso del matematico Nekrasoff pur egli defunto in un'età in cui di solito le arterie sono in preda a processo sclerosante. Per contro l'encefalo del bandito palesa una povertà estrema di ramificazioni terziarie e anche secondarie ed è ridotto alla più semplice alla sola indispensabile configurazione vasale.
      Le conclusioni dell'Hindzè meritano pertanto di essere accolte con sicurezza. Le arterie del cervello degli uomini dell'eletta intellettuale - egli afferma - si distinguono per un tipo morfologico particolare: rispetto alle arterie delle persone ordinarie esse spiccano per la loro lunghezza la loro larghezza e la grande quantità delle branche secondarie. Perciò si può ritenere che per stabilire la correlazione tra l'organo e la funzione della mentalità la morfologia del circolo sanguigno del cervello abbia importanza eguale a quella fin qui presa soltanto di mira dei solchi e delle circonvoluzioni della superficie degli emisferi.
      In conferma potrei citare anche i bei lavori della dottoressa Berta de Vriese la quale aveva già dimostrato che nell'uomo si rivelano differenze nel tipo della circolazione cerebrale fino dalla vita endo-uterina. Si sono inoltre studiate le variazioni nella forma e nella grandezza del così detto «circolo o pentagono del Willis» costituito dalla disposizione e dalle reciproche comunicazioni delle grandi arterie della base cioè della vertebrale con i rami ascendenti della carotide interna.


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Sessualità umana
di Enrico Morselli
Editore F.lli Bocca Torino
1931 pagine 209

   





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