Ad ogni modo
sarebbe opportuno unificare le indagini e fin d'ora prefiggersi un programma stabile di investigazione.
Ed il professore di Mosca ne propone anzi due
uno massimo ed uno minimo. Se il primo non sarà possibile attuare perchè comprenderà lo studio completo dell'uomo da vivo e di quello quando sarà morto
abbordando poi lo studio del cervello nei modi classici oramai consacrati dalla Anatomia
Morfologia e Antropologia comparata
converrà bene accontentarsi di quello minimo
che ordinariamente consiste nell'esame dell'encefalo come sin qui si è usato
ma con l'aggiunta almeno di un approfondito curriculum vitae e sopratutto con la determinazione esatta del tipo morfologico
massime cefalometrico. Insomma
concludo con l'Hindzè
se si vogliono stabilire le correlazioni tra cervello e mentalità
bisogna avere un piano uniforme di lavoro: non affidarsi alle iniziative personali dei ricercatori (anatomici
antropologi) isolati
ma accumulare i materiali da tutte le parti.
Nessuno contesterà che questo non sia un programma eccellente
ma per eseguirlo occorre avere del materiale di ricerca
e se non generalizziamo il costume di aprire i cadaveri degli uomini della classe dirigente
come una volta si usava fare coi Sovrani
ad esempio in Spagna
o coi Papi durante il nostro Rinascimento
dovremo sempre affidarci al caso e sfruttare elementi singoli che non si presteranno senza gravi ostacoli ad utili comparazioni.
Cervello e femminilità.
Una domanda che di frequente è posta a noi Sociologi e Antropologi
è la seguente: quale è la vera posizione della donna rispetto all'uomo nei riguardi del cervello
che è l'organo nel quale si riassume e dal quale si esprime integralmente il compito dell'individuo nella vita psichica della specie?
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