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      Se in tutta la serie animale i due sessi si differenziano per i caratteri generali somatici ossia per la forma la mole le proporzioni le appendici tegumentarie del corpo (senza parlare delle differenze direttamente legate alla sessualità) è naturale che anche nelle funzioni si ripetano quelli che i biologi chiamano «caratteri sessuali secondarii»: l'uomo e la donna perciò sono anzi debbono essere differenti non soltanto morfologicamente ma altresì fisiologicamente. Ora la psiche a tacere qui di qualsiasi sistema filosofico e integrando sotto tale designazione tutte le attività che le si riferiscono sensibilità generale e speciale motilità emotività cenestesi fa parte delle funzioni dell'organismo vivente e non può sfuggire alla legge generale di questo differenziamento sessuale. Voglio dire con ciò che avendo in Natura i due sessi una loro speciale finalità ed una diversa fisiologia (in massima parte ascrivibile oggi alla loro differente formula ormonica) è assurdo il problema di una loro rispettiva posizione gerarchica.
      Sotto questo aspetto è insostenibile la tesi di una «eguaglianza» naturale e perciò sociale dell'uomo e della donna. I caratteri fisici distinti di statura di peso di sviluppo osseo e muscolare di facoltà sensitive di attività motrici di potenzialità affettiva ed ideativa debbono essere naturalmente quelli che sono: mascolini nell'uomo femminili nella donna. È quasi grottesco dire una cosa cotanto semplice e volgare ma è necessario ripeterla a coloro che parlano di «eguaglianza» psico-sociale dei due sessi.


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Sessualità umana
di Enrico Morselli
Editore F.lli Bocca Torino
1931 pagine 209

   





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