I: Vererbung; Vienna-Lipsia
Orion Verlag
1917
in-lex. di pag. XII-580).
Nonostante le sue esagerazioni
che sollevano dubbi ed obbiezioni frequenti
le idee dello Swoboda meritano di essere ricordate
sia perchè pochissimo note in Italia
sia perchè contengono certamente un qualche nucleo di verità. Ora
secondo lui
la vita umana non è eguale ed uniforme
ma decorre ad onde
e la lunghezza di ciascun'onda equivale al periodo di sette anni. Gli anni 7
14
21
28
35
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rappresentano altrettanti «punti nodali» cui corrisponde una crisi.
Accettando questo concetto biologico
io direi che i tre primi periodi sono di crescenza e di evoluzione
i tre altri rappresentano lo stato di maturità
gli ultimi cinque corrispondono alla fase discendente. Si capisce che in ciascun individuo ogni punto nodale può spostarsi di qualche anno; d'altra parte
esso dura in media dodici mesi
ma può durare molto di più
sino a due-tre anni
e con ciò lo Swoboda concede alla sua dottrina una maggiore elasticità.
Una volta maturato l'apparecchio riproduttivo
nei due sessi il periodo settennale comprendente il «punto nodale» rappresenta uno speciale ciclo nella procreazione; esso riposa su di un periodico specificarsi o attivarsi delle cellule germinali
le quali sarebbero soltanto allora utilizzabili (fecondazione).
D'altra parte
la sterilità di una coppia può dipendere tanto dalla femmina quanto dal maschio
come si scorge anche nelle unioni regolate dall'uomo negli animali domestici (cavalli
buoi
pecore)
in cui non sempre lo stallone arriva a fecondare le femmine.
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