Galdi ritornava sul problema biologico
medico ed igienico sociale della vecchiaia. In questa seconda pubblicazione
sorpassando sulla «crisi» climaterica
dava rilievo alla patogenesi endocrinica di tutte le modificazioni ed alterazioni caratteristiche della senilità
sostenendo che non con le sole ghiandole seminali potessero essere in relazione o dipendenza
ma con tutto l'insieme delle secrezioni interne
con particolare riguardo a tutti gli ormoni eccitatori. E con tutto ciò si intende che la stessa patogenesi varrebbe per l'incipiente processo senile
per la «crisi di vecchiezza».
Lo stesso concetto era stato diggià sostenuto dal prof. N. Pende di Genova
per il quale non la sola ghiandola genitale ma ben quattro ghiandole interne entrano nel fenomeno dell'invecchiamento: la tiroide e la ipofisi
poi le ghiandole genitali e le surrenali. La disfunzione delle due prime ghiandole spiegherebbe il sovraccarico adiposo dell'età involutiva
la intossicazione per i rifiuti proteici sclerogeni
il rallentamento del ricambio; si dovrebbero alle altre due ghiandole la ipertensione arteriosa del climaterio e
nel maschio
aggiungerei io
la formazione sempre più imperfetta dal lato morfologico
e quindi da quello funzionale
degli elementi spermatici.
La dottrina sarebbe seducente
se non rimanesse a spiegare il perchè di tale disquilibrio
che non può essere attribuito
per circolo vizioso
se non ad un «invecchiamento» delle ghiandole stesse; il che significa la non soluzione definitiva del quesito fondamentale.
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Pende Genova
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