Die Ehe
ihre Phys.
Psych.
ecc.
Berlino
1927
pag. 254). Per lo più si attribuisce alla donna il fatto che molte unioni manchino di prole
ma ciò
come si è detto
dipende abbastanza spesso invece dalla periodicità maschile
che intervalla (come sostiene lo Swoboda) periodi di sospensione ad altri di effervescenza nell'attività genesica dell'uomo
e può dar luogo ad incongruenze fisiologiche nell'attitudine procreativa della coppia
in quanto la fase di oligo- o di astenospermia del maschio venga a coincidere cronologicamente con la fase di attività ovulare della donna.
Le ghiandole seminali maschili
checchè l'uomo possa pensarne o sperarne nella vanità della sua «virilità»
subiscono con l'età una regressione fisiologica che va di pari passo con un processo distrofico
involutivo
ed è rappresentato da alterazioni strutturali e funzionali degli elementi fondamentali della spermatogenesi. Di queste alterazioni gli istologi hanno descritto più volte le caratteristiche
e si possono qui citare le bellissime ricerche del nostro Sertoli
dalle quali parte ogni nostra attuale cognizione sulla struttura ed ontogenia testicolare.
Già verso i 50 anni (ricordiamoci del ciclo settennale 7 × 7 = 49 dello Swoboda)
molti uomini raffreddano i loro ardori genesici
e la loro «crisi» si vede anche da osservatori superficiali: chè se vi sono casi in cui ancora nel 6° e persino nel 7° decennio permane la produzione di spermatozoi con una certa floridezza di corpo e di spirito
e se vi sono casi ancora più rari
anzi eccezionali
in cui la spermatogenesi è stata possibile nell'8° decennio
ciò non toglie che quegli elementi spermatici non mostrino ad un esame istologico accurato modificazioni caratteristiche
sia quantitative
sia qualitative.
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