La perdita rispetto al peso del decennio di piena maturità (dai 31 ai 40 anni) non è grande
è di pochi grammi
al più di due o tre decine di grammi
e inoltre deve essere messa in rapporto coi caratteri somatici individuali (biotipo
statura
sviluppo muscolare
malattie superate
ecc.); ma per questo non è meno indiziaria di un processo regressivo che si inizia quando meno lo stesso individuo
per lo più nel pieno fervore della sua attività professionale e sociale
se lo aspetta o lo sospetta. Quanti insuccessi nella vita di individui giunti al cinquantennio
son dovuti a quel calo di sostanza cerebrale
cui certamente non è estraneo l'iniziarsi di un disquilibrio umorale!
So bene che i medico-legisti
sulla base di osservazioni anatomiche in individui di età avanzata
sostengono che la spermatogenesi non viene mai a cessare
essendosi trovati spermatozoidi in vecchi ottuagenarii ed ultra; so pure che sulla esistenza di rarissimi casi di attività fecondante conservata da uomini molto avanzati negli anni
la Medicina legale propende nelle questioni di paternità a sostenere che il maschio può sempre fecondare una donna. Ma io penso che altro sia trovare in età avanzata elementi spermatici ancora conformati mediocremente
altro il concedere loro in ogni caso la funzione fecondante. Le statistiche dimostrano che la facoltà di procreazione diminuisce e cessa col progredire dell'età anche nei maschi: ordinariamente le unioni di uomini ultrasessantenni con donne giovani
tuttora atte ad essere fecondate
rimangono sterili
e il motivo non può essere che la deficiente funzionalità degli elementi spermatici
anche se questi vengono sempre formati nelle cellule spermatogene e si presentano senza visibili modificazioni morfologiche.
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