Dire qui in che consista il metodo Voronoff
e quale lunga via di studi e di esperienze egli abbia percorso prima di arrivare
qualche anno fa
alla geniale idea di ricorrere alla Scimmia Antropoide per ottenere il materiale migliore di innesto; esporre la sua tecnica nei particolari e ripresentare la storia dei suoi successi ed insuccessi
sarebbe superfluo.
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Come è generalmente noto
gli innesti nell'uomo hanno avuto dapprima
per la idea geniale del nostro Tagliacozzi
un intento estetico; si eseguivano sopratutto per rifare le parti della faccia in qualche modo deformata (autoplastiche). Più tardi si fecero per coprire regioni cutanee distrutte da malattie locali
da infiammazioni
da ustioni
oppure per affrettare la chiusura di piaghe di difficile cicatrizzazione; vennero dipoi gli innesti ossei
sempre a scopo di riparazione. Ma finalità di più schietto carattere biologico
cioè con l'intento di esaminare la vitalità dei tessuti trasportati da una regione all'altra
o di frammenti di organi od organi di una specie di animale ad altra
e in ultimo da un organo o tessuto ad altri diversi
si ebbero fino dal 1866 per opera del nostro Mantegazza (genialissimo sempre in ogni sua iniziativa scientifica); e a lui seguirono molti altri. In generale però si restava nel campo delle plastiche a scopo restaurativo.
Quando coi nuovi studi sugli organi a secrezione interna se ne riconobbe l'importanza nello sviluppo somatico e nella coordinazione funzionale di tutto l'organismo; quando si fu conquistata la nozione che gli ormoni agiscono sui caratteri fisici e psichici dell'individuo dandogli il suo dimorfismo sessuale
la sua personalità
il suo carattere
le sue energie
allora si pensò di supplire alle mancanze o deficienze endocriniche
siano congenite siano acquisite per malattia
somministrando le ghiandole stesse o in natura o in estratti.
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