Naturalmente le proposte e gli atti operativi del Voronoff hanno sollevato critiche ed obbiezioni; qualcuna merita che io ne parli.
Si è detto che rimane incerto il modo di azione di questi innesti alla Voronoff: se
cioè tendano a far funzionare in modo autonomo la ghiandola innestata in aggiunta a quella diggià funzionante nel soggetto
o se invece mirino a «vivificare» la ghiandola stessa nel soggetto medesimo. Il dilemma è sofistico e vacuo
poichè è chiaro che ambedue le finalità sono ricercate: meglio se la ghiandola dell'innesto attecchisce e immette nel sangue i suoi ormoni stimolatori; ma anche bene
qualora non se ne ricavasse altro che la stimolazione della ghiandola propria
o insufficiente o indebolita nella sua funzione biologica interstiziale (non soltanto genesica). Del resto questa e molte altre critiche partono dal concetto che il metodo miri soltanto o precipuamente a rieccitare la funzione genitale
il che
come abbiam visto
è falso e anche poco imparziale.
Attivando la sessualità
- ancora si obbietta - si lascia vecchio tutto il rimanente organismo e si creano sconcordanze dannose. Ma questa obbiezione è contraddetta dai fatti
cioè dal miglioramento generale che avverrebbe in alcuni dei soggetti operati. È anche contraddetta dalle nozioni biologiche odierne poichè «ringiovanendo» gli organi destinati alla riproduzione della specie
si eccitano tutti gli altri per le intime relazioni umorali. E invero negli animali (che servono meglio dell'uomo a verificare gli effetti fisici degli innesti) si veggono tutte le funzioni
non solo quelle legate ai caratteri sessuali secondarii
ma la nutrizione
il ricambio
il circolo sanguigno
la tonicità muscolare
riprender lena e ridonare ai soggetti innestati un periodo utile di vitalità complessiva e di rendimento (zootecnico).
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