Troppo intimo è il vincolo funzionale fra tutti i tessuti endocrini perchè non si avveri dopo gli innesti una interdipendenza stimolatrice
fors'anco qualche interferenza inibitoria. E allora si vede l'importanza biologica degli innesti ghiandolari; se ne intravvede
anzi
la possibilità di farne uso nella ricerca dei mezzi capaci di agire sulle leggi generali dello sviluppo
della crescenza e dell'attività vitale degli organismi.
Si è anche accennato alla suggestione
come modo di spiegare gli effetti di questi innesti; ma prescindendo dai mutamenti somatici provocati negli animali (montoni
tori
becchi
stalloni
ecc.)
dove l'elemento psichico non ha presa
gli effetti obbiettivi sono identici a quelli dichiarati subbiettivamente da quei soggetti nei quali l'atto operativo ha dato buon risultato.
Una questione più seria è quella che riguarda la sorte dell'organo innestato: si incorpora esso realmente nell'organismo al quale viene aggiunto? il suo tessuto funzionalmente attivo
si immedesima davvero con quello dell'organo a ridosso del quale è trapiantato? Non è il luogo di discutere questo punto
che deve essere risolto con lo studio anatomico ulteriore delle parti innestate; dirò solo che l'esame istologico ha dato al Retterer (che
per quanto anziano
è sempre un istologo valente) la convinzione che l'innesto non si necrotizza
come accade di molti consimili trapianti
ma seguita a vivere
e
nei casi fortunati coi suoi elementi strutturali entra in nesso vitale nutritizio circolatorio e verosimilmente secretorio col testicolo.
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Retterer
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