Allorquando gli organi sono stati invasi dal processo sclerosante
ogni intervento sarebbe inutile; noi siamo impotenti contro le morti parziali dei nostri tessuti ed organi
come lo siamo contro la Morte generale dell'organismo.
Non alla senilità patologica che senza dubbio è superiore ad ogni sforzo della Medicina
in quanto è dovuta a processi irreparabili di degenerazione degli elementi vascolari
connettivi e parenchimali
ma alla diminuzione d'energia fisica e mentale della semplice vecchiezza fisiologica si rivolgono i tentativi e le speranze degli operatori. Nessuno può e deve farsi illusioni sull'azione di questi innesti: tuttavia se la Medicina cerca di dar vigore al corpo ed alla mente di chi invecchia o di chi si sente invecchiare; se a tale uopo i suoi «ministri» elogiano i tonici
i «ricostituenti»
il fosforo
le lecitine
le cerebrine e i regimi dietetici «corroboranti»; se a prevenire le alterazioni vasali
così frequenti e così pericolose nel periodo discendente della vita
si prescrivono joduri
e viburno
ecc.
non si vede la ragione per cui si debba oggi
con tanto successo e quasi fanatismo per la Endocrinologia e la Opoterapia
respingere il proposito di snellire il corpo e di agevolare il lavoro psichico negli anziani stanchi
nei vecchi ancora sani
mediante l'innesto diretto di ghiandole eccitatrici della loro energia vitale.
Non dunque ai voluttuosi
nè tanto meno ai dissoluti
l'innesto è chiamato ad arrecare possibilmente il suo più encomiabile e desiderabile effetto: bensì agli intellettuali
o a coloro che vivono del loro lavoro cerebrale.
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