Citeremo un esempio che ci viene porto da una conferenza tenuta tempo fa da un insegnante delle Scuole primarie
il sig. Marino Venturi (cfr. «Rivista pedagogica»
1914
N. 15).
Il Venturi sostiene con vigore la necessità dell'insegnamento sessuale
e presenta un programma abbastanza particolareggiato per le sei classi elementari. Ritiene compito del maestro lo spiegare ad alunni di 7 anni che cosa sono il feto
la gestazione
il parto; ad alunni di 8 anni
che cosa sono il sesso
gli organi generativi
l'ufficio del maschio
la fecondazione; ad alunni di 9 anni
che cosa sono le malattie veneree (?!) e l'onanismo; ad alunni di 10
che cosa è il prodotto degli organi generativi; a quelli di 11
la concezione
la donna e l'uomo (descrizione); e a quelli di 12
il matrimonio
il divorzio e la prostituzione (!!!).
Quantunque noi siamo propensi ad istruire liberissimamente
per evitare i notevoli danni che alla salute nervosa e mentale dei giovani può derivare dalla completa ignoranza delle funzioni sessuali e dei nocumenti che in essa si nascondono
non possiamo ammettere che il programma del Venturi sia realmente vantaggioso. Fanciulli di 7-9 anni
adolescenti di 11-12
non possono rivolgere senza pericolo la loro attenzione agli organi generatori: e pur noi col Carassali
che sulla «Rivista pedagogica» criticò la soverchia anticipazione di una istruzione sì fatta prima della pubertà
crediamo più utile non esagerare. D'altra parte
è assurdo parlare a ragazzi di 9 anni di malattie veneree
e far sapere a quelli di 12 anni che cosa sono divorzio e prostituzione: qui si cade nel grottesco!
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