Contemporaneamente si è avuta la diffusione di altre notizie non meno utili nella loro determinatezza. Ormai si conoscono e si apprezzano i progressi che han fatto in questi ultimi tempi le nostre conoscenze sulla patogenesi della sifilide: cioè che lo Schaudinn ne ha scoperto il microbo
il treponema pallidum
che permette di caratterizzare immediatamente una lesione sospetta mediante l'ultra-microscopio; e che metodi nuovi di diagnosi
come l'ingegnosa e celebre analisi del sangue con la reazione del Wassermann
ci rivelano la malattia nelle forme meno evidenti. Dobbiamo però dire che se la prima nozione
per sua stessa indole tecnica
non ha molto impressionato il pubblico
che si contenta di sapere che la lue è una infezione da schivare
la seconda
in ragione della sua utilità pratica
ha invece fatto già il suo ingresso più che trionfale fra le cose meglio sapute anche fuori delle sfere mediche. A noi specialisti delle malattie nervose avviene quasi ogni giorno di sentirci domandare la «reazione del sangue» da persone che non crederemmo dotate di adeguata coltura scientifica: qualche paziente ha già pensato a procurarsela mediante il proprio medico fiduciario
e ce ne porta scritta la relazione fin dal primo consulto.
Un altro fatto che ci prova il miglioramento della coltura
consiste in ciò che oggigiorno quasi tutti gli individui che furono contagiati
non solo ricorrono al medico specialista
ma eseguono altresì con maggiore pazienza le lunghe e fastidiose cure necessarie per combattere la sifilide.
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Schaudinn Wassermann
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