È ridicolo ed è scientificamente assurdo retrodatare i costumi
pretesi «puri» nei rapporti sessuali
di popolazioni e razze probabilmente di sviluppo recente: l'Uomo più antico che la Scienza oggi conosce è quello della mandibola di Mauer
il cui solo aspetto belluino ci impone la credenza in una Umanità bestiale sotto tutti i riguardi
forse vivente sugli alberi o nelle oscurità delle foreste come gli attuali ultimi branchi di Gorilli o di Orang. In quei branchi
divenuti poi le prime orde e aggregazioni umane
la Evoluzione della famiglia
e con essa la condizione morale della donna
forse seguì linee diverse. Vi sono prove induttive di una formazione famigliare basata sul gran fatto biologico della funzione di maternità
dove pertanto la donna costituì il nucleo dell'aggregato e forse vi dominò in quanto era la «madre» (teoria del «matriarcato»); se ne hanno traccie indiscutibili presso molti popoli antichi
moderni e alcuni viventi
anche se tale assetto sociale non fu generalizzato.
Può anche essere che
dove le condizioni di vita erano favorevoli
la famiglia si sia formata sulle unioni monogame
come avviene in molte specie animali (la fedeltà coniugale non è sicuramente un privilegio dell'Homo sapiens
tutt'altro!); ma dove la vita dei singoli individui era difficile perchè minacciata da nemici o resa incerta dalle scarse provvigioni
certo i maschi più forti si crearono con feroce egoismo una famiglia poligama
donde i giovani più deboli erano cacciati
costringendoli così alla conquista di una femmina altrui o colla violenza o col ratto o colle attrattive dei doni.
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