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      La frode conduce al successo al guadagno al soddisfacimento dei propositi di vendetta col minor pericolo; perciò secondo una rigida formula di psicologia applicata al Diritto Penale dovrebbe crescere la imputabilità del reo fraudolento ed aumentare la sua responsabilità sociale: «Fraus scriveva Cicerone odio digna majore».
      Ciò non pertanto la coscienza pubblica è propensa a considerare gli atti di frode con minore antipatia di quelli di violenza. Un delitto di peculato o di corruzione una falsificazione di moneta una frode in commercio una sofisticazione di alimenti perfino un furto compiuto con abilità e senza danno alle persone svegliano oggi nell'animo popolare anche fra le genti più civili un sentimento di riprovazione abbastanza tiepido quantunque tutti questi reati contengano nella loro figura psicologica e giuridica l'elemento intellettuale. Si seguita a sentire la massima ripugnanza pei delitti contro la persona specialmente nei casi di lesione o di morte violenta; però se anche in questa forma di criminalità penetra il fattore razionale essa ben più ci commuove e ci fa inorridire come quando l'omicidio è lungamente premeditato o presuppone lunghe sofferenze nella vittima o implica spargimento eccessivo di sangue o vien compiuto a danno di deboli di fanciulli di donne.
      Perciò in tutti i Codici i delitti volontarii di sangue sono più puniti di tutti gli altri essendo la vita il maggior bene datoci dalla natura. Fra i popoli più avanzati in civiltà la criminalità violenta in generale diminuisce di fronte a quella di frode; ma può anche aggravarsi mediante sovrapposizione del mal uso della ragione sull'istinto primitivo o selvaggio dando luogo allora a quelle spaventose figure di reati che sono gli assassinii lungamente e sagacemente preparati con astuta premeditazione dei mezzi di fuga o di mistero e dei quali son pieni gli annali giudiziarii di questi ultimi anni.


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Sessualità umana
di Enrico Morselli
Editore F.lli Bocca Torino
1931 pagine 209

   





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