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      Fu adunque profondo nell'Alighieri l'intuito della idealità etico-giuridica allorchè vide che la trasformazione ascendente dell'animale irragionevole od istintivo in animale intelligente e volitivo deve modificare il nostro concetto di peccato e di delitto. Ei vide insomma assai più in là di quello che vedevano i legislatori nostri sui quali più che il criterio psicologico influiva quello strettamente giuridico; egli giudicò più peccaminoso e criminoso sotto l'aspetto di un'Etica a base psicologica il frodare che non il violentare il tradire che non l'uccidere; e questo suo concetto trasmise nella costruzione dell'Inferno. Quivi in alto sotto castighi meno gravi collocò le disobbedienze abituali o per vizio costituzionale alle leggi della morale e della Religione. Alquanto più sotto e fra le più acerbe punizioni pose le colpe che dipendono dall'impeto non frenato delle passioni della collera o che sono sregolate reazioni al dolore come la disperazione. Sempre più in basso e quindi punita con severità crescente pose ogni specie di fraudolenza il ruffianare il sedurre il rubare l'ingannare con sotterfugi il falsificare; e da ultimo nei cerchi più abissali e tra le pene più terribili volle punito il tradimento che è tutto intessuto di razionalità e di volontà.
      Non si insisterà mai abbastanza su quel vero volo alato del genio verso un lontanissimo futuro che consiste nella corrispondenza della scala delle colpe e pene nell'Inferno Dantesco con quella dello sviluppo psicologico in tutta la serie animale dall'istinto all'intelletto dall'atto puramente reflesso ed automatico all'atto fermamente e intenzionalmente voluto.


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Sessualità umana
di Enrico Morselli
Editore F.lli Bocca Torino
1931 pagine 209

   





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