Oggi
come avviene in ogni epoca di intensa civiltà e di vivere raffinato
i limiti al soddisfacimento dell'istinto di amore ci appaiono ben minori
tanto nel lato materiale quanto nel morale. Non più limitazioni entro la cerchia di razze
di popoli
o di nazioni; non più proibizioni di caste sociali; quasi neppur più limiti di religione; libertà maggiore concessa alla donna. Sono vantaggi innegabili della progredita Civiltà
i quali ci palesano con evidenza che la soluzione dei gravi problemi sessuali
ancora incombenti su di noi
sarà raggiunta con lenta evoluzione dei sentimenti e delle idee a riguardo delle funzioni di riproduzione.
È codesta evoluzione morale che
in modo particolare
si rispecchia nelle legislazioni riguardanti i reati sessuali. Non tutte le abnormi ed irregolari soddisfazioni dell'istinto genesico cadono sotto il dominio dei nostri Codici Penali: lo psicologo ed il sociologo hanno qui sempre un campo assai più vasto e ricco di quello aperto al giurista. Sempre più appar dubbio
- e il dubbio risponde ad un nuovo orientamento della coscienza morale
- se certi fenomeni sessuali verso cui una volta
e anche ai tempi di Dante
si reputava giusto adoperare le più crudeli e vergognose punizioni
abbiano davvero carattere criminoso. Per contrario
azioni sessuali che trovarono in altri tempi tolleranza ed incoraggiamento
oggi svegliano in noi un senso di nausea
forse primo indizio d'un sentimento più ostile che potrà
anche
col tempo assumere i caratteri di una decisa sanzione penale.
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