Ed ecco come nel Canto XVIII
bolgia prima e seconda
compaiano quattro grandi peccatori
due dei quali vissuti realmente ai tempi del Poeta
ma di scarsa importanza storica: Venedico Caccianimico quale tipo del prossenete
e Alessio Interminelli quale tipo dell'adulatore; un personaggio mitologico
Giasone
quale tipo del seduttore; e un quarto
Taide
della Commedia L'Eunuco di Terenzio
quale tipo della prostituta lusingatrice.
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Venedico Caccianimico è ravvisato dal Poeta per primo tra la folla dei peccatori sferzati nella prima bolgia
e sebbene in realtà sia stato un uomo di mediocre portata
senza influenza sulle vicende del suo tempo
Dante gli dedica parecchie terzine:
Mentr'io andava
gli occhi miei in unoFuro scontrati; ........
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
E quel frustato celarsi credetteBassando il viso; ma poco gli valse
Ch'io dissi: «Tu che l'occhio a terra gette
Se le fazion che porti non son false
Venedico sei tu Caccianimico;
Ma che ti mena a ś pungenti salse?»
Ed egli a me: «Mal volentier lo dico;
Ma sforzami la tua chiara favella
Che mi fa sovvenir del mondo antico.
Io fui colui che la Ghisola bellaCondussi a far la voglia del Marchese
Come che suoni la sconcia novella.
A noi basta sapere che secondo i commentatori storici
fra cui precipuo il Conte Gozzadini
questo personaggio
di nome Venedico o Venetico
fu della illustre famiglia Bolognese dei Cazzanemici dall'Orso
che stava a capo della fazione Guelfa dei Geremei
come quella dei Lambertazzi stava a capo della Ghibellina.
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