Perciò io condivido le opinioni di coloro (e sono molti) che ammettono nella specie umana una fase della vita in cui non soltanto nelle femmine (più precocemente)
ma anche nei maschi (più tardi
con una differenza media di 10-15 anni)
la funzione riproduttiva vada soggetta ad una vera involuzione
con le conseguenze fisiche e psichiche individuali e sociali che ognuno comprende.
Di questo climaterio
del quale ho cercato spiegare già le ragioni biologiche ineluttabili
un alienista tedesco di chiara fama
il prof. Hoche
combatte in questi giorni
in un piccolo libro
l'esistenza
sostenendo che nella donna avviene sì alla menopausa un profondo «mutamento» somatico ed anche psichico
in modo rapido ed evidente
ma che nell'uomo tale «mutamento» non si effettua se non lentissimamente e neppure esteso a tutti i caratteri individuali come nel sesso femminile. Io non nego che esista questa differenza tra i due sessi: che nell'uno (la donna) il mutamento si compia generalmente in poco tempo e nell'altro (l'uomo) in un tempo più lungo; ma basta il fatto che
giunti ad un certo svolto della vita
ambedue i sessi vanno soggetti ad un «mutamento». Inoltre
ci sono tanto nel femminile
quanto nel sesso maschile
delle varianti individuali
per cui i fenomeni del climaterio si manifestano in maniera
ora più lenta nella donna
che conserva più a lungo le sue attrattive fisiche
la vivacità dei desideri istintivi sessuali e tutte le loro conseguenze nella mentalità
nel carattere e nella condotta
ed ora più rapida nel maschio
che perciò in pochissimo tempo presenta i caratteri precoci della senescenza e si sente spegnere o morire
come dice l'Hèsnard
l'istinto sessuale
a sua volta con le naturali conseguenze di questa cessazione o diminuzione dello «slancio vitale» (la «libido» della Psicanalisi).
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Hèsnard Psicanalisi
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