Ognuno di noi ricorderà casi di conoscenti riveduti dopo parecchi anni e affetti da più che perspicuo invecchiamento. Secondo lo Hirschfeld
questa precocità climaterica colpisce più specialmente i celibi ed i vedovi
men di frequente i coniugati: colpisce sopratutto i degenerati
i displastici (Kretschmer) dall'abito femmineo. Anche il Marcuse vede le cose sotto un aspetto non molto diverso; secondo lui
vi sono uomini dotati di una «costituzione sessuale adeguata» ed altri invece con vita sessuale «inadeguata»; su questi ultimi infierisce il destino
procurando un climaterio genitale prematuro e maligno
ossia ingeneratore di complessi disturbi somatici e psichici.
Noi vediamo infatti come nella grande maggioranza dei maschi
verso i 45 e 50 anni (talvolta anche prima)
cominciano a presentarsi i segni ben noti della involuzione somatica
massime nei tessuti tegumentali. Mi limito ad indicare la calvizie
sia temporale
sia sincipitale
la canizie
le rughe sulla faccia e sul collo
le striature longitudinali sulle unghie
l'obesità addominale e la corpulenza; egli è che la nutrizione generale si muta e nel ricambio prevalgono i processi anabolici e braditrofici
sui catabolici e tachitrofici. Questi segni fisici di incipiente senilità sono stati sfruttati abilmente dall'Arte che ne ha anzi accentuato il valore fisionomico.
Come nella donna in menopausa si sviluppano caratteri di virilismo (peli e porri alla faccia
voce più grossa
avvizzimento delle mammelle
ecc.)
così nel maschio in climaterio si veggono non di rado segni di effeminatio (grasso alle natiche
all'addome e alle mammelle
ginecomastia)
massimamente nel biotipo megalosplancnico dei costituzionalisti nostri (Viola
Pende) o nel tipo picnico (Kretschmer). Nel biotipo microsplancnico e longilineo gli stessi connotati si esagerano e si veggono uomini cinquantenni diventar più poveri di grasso
segaligni.
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