Utilizzando questa età della donna come pietra di paragone
si comprende l'azione neuro- e psicopatogena dell'epoca critica nell'uomo.
Ho sempre sostenuta l'origine cenestopatica (affettiva
emotiva) di molte psicosi così dette funzionali
ma sopratutto questa genesi è
secondo me
applicabile alle psicosi climateriche. Ritengo poi che sulla cenestesi e sue modificazioni agiscano in primissima fila i fattori endocrini
e nel caso nostro gli ormoni genitali mediante il loro nesso e la loro azione reciproca col sistema nerveo-vegetativo (simpatico).
L'uomo in climaterio
come la donna in menopausa
è predisposto alle forme depressive
più che all'eccitate. Dalla sua cenestesi partono impressioni che ne abbassano il tono neuro-psichico
lo rendono pessimista
sfiduciato
conscio fino all'esagerazione del proprio mutamento minorativo. Un buon numero cade perciò in neurosi coatta: compaiono a quest'epoca molte ossessioni e fobie
massimamente a contenuto erotico (psichico) e genitale: qui debbo dar ragione su questa parte al Freud ed alla sua Scuola. Frequente è nei climaterici l'ipocondria e non meno frequente è la neurastenia.
Non si potrà certamente affermare
senza qualche riserva o misura
che tutte le neurosi o psiconeurosi che colpiscono uomini giunti alla «crisi di invecchiamento» siano in dipendenza esclusiva dalla sessualità; ma il raffronto con le analoghe forme del sesso muliebre conferisce a questa tesi un innegabile fondamento. Il Freud e la sua Scuola insistono sulla genesi dell'isterismo
della neurosi ansiosa
ecc. dalle lotte interiori che provoca la «libido»
ora repressa nelle sue soddisfazioni fisiologiche
ora perturbata dai fattori etico-sociali
ed ora risvegliatrice di una specie di rimorso angoscioso o di improvvise penose motivazioni di igiene e di ritegno.
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