Si può dare importanza ai fattori psichici del «conflitto» e del «respingimento»
anche senza adottare le tesi assolutistiche della Psicanalisi. Se non che
io penso che negli individui maturi
che hanno diggià sorpassata la maggior parte della loro parabola vitale
non si possa trattare di reviviscenze dall'Incosciente di ricordi infanto-puerili
come sostiene la Dottrina freudiana
forse con ragione per le psiconeurosi della gioventù; nell'anziano «climaterico» i conflitti saranno di attualità e non di regressione.
Come ho cercato di dimostrare in un mio recentissimo scritto sull'«Automatismo mentale»
la massima parte delle percezioni e interpretazioni rappresentative (simboliche) dei dissesti organici incoscienti (involutivi
climaterici)
le quali nascono e si sviluppano nella coscienza
si vale di elementi desunti bensì dall'esperienza individuale
ma non della sola infanzia o adolescenza
bensì di tutta la vita. Così
ad esempio
il sentimento di inferiorità che secondo la Scuola di Adler costituisce il fondo
la trama di tante neurosi e psiconeurosi ed anche psicosi del periodo climaterico
deriva propriamente dalla più o meno inconscia congerie delle oscure impressioni cenestesiche dipendenti dal processo involutivo corporeo
compreso
anzi preminente
quello cerebrale.
Dall'inglese Clouston che
per quanto io so
fu il primo a menzionare il climaterio maschile come causa di alienazione mentale
al Kraepelin
al Bleuler
a Hirschfeld
per citare alcuni tra i più eminenti ed i più recenti alienisti
tutti hanno rilevato caratteri peculiari nelle forme psicosiche insorte nel climaterio maschile
caratteri che non è il caso qui di esporre.
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