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      Un segno dell'influenza dannosa che ha l'epoca climaterica sulla psiche umana ci è fornito dalla grande proporzione dei suicidii fra gli uomini sopra ai quarant'anni: questo dato fu illustrato da me or sono quasi cinquant'anni nel mio libro Il suicidio (Milano 1879). Io mi valevo allora delle statistiche raccolte specialmente nel terzo quarto del secolo XIX nei varii paesi civili massime di Europa; ma non so che quei miei risultati siano stati contraddetti dalle statistiche ulteriori. In Italia in Francia in Prussia nell'Inghilterra (Galles) la proporzione massima delle morti volontarie cadeva tra i 40 e i 60 anni. Questi suicidii tardivi sono il più spesso legati a pazzia (forme involutive depressioni presenili ecc.) ma non mancano nelle statistiche gli accenni a passioni ai vizii alla miseria ed ai dissesti finanziarii certo frequentemente in relazione alla diminuita capacità di lavoro fisico e mentale. Verso i 60 anni periodo eminentemente climaterico nel maschio si riaccende la tendenza suicida pel cosidetto taedium vitae allorquando forse le gioie del vivere sono affievolite insieme al decadere degli istinti sessuali. Le statistiche ulteriori siano nei quadri ufficiali (cfr. le belle pubblicazioni della nostra Direzione Generale di Sanità del Regno) siano quelle sistemate e commentate dai varii autori (p. es. dal celebre sociologo francese Durckheim nel 1897 dal Rost nel 1905 più recentemente dal Grotjahn nel 1924) confermano appieno questi fenomeni di psicosociologia.


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Sessualità umana
di Enrico Morselli
Editore F.lli Bocca Torino
1931 pagine 209

   





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