Non pochi passano alle perversioni della omosessualità e dell'esibizionismo.
Tutte queste aberrazioni appartengono
non solo alla Psicopatologia
ma anche alla Criminologia; ne deriva infatti una speciale forma di criminalità. In Germania
su 300 delitti contro la famiglia commessi nel 1914
ben 113
cioè circa un terzo
era imputabile ad uomini tra i quaranta ed i cinquant'anni. L'Henting ed il Viernstein hanno studiato 109 delinquenti di incesto
trovando che la maggioranza cadeva verso l'età di 47 anni
ossia
secondo queste mie note
in pieno climaterio.
Nella sua grande opera L'Uomo delinquente (5a ediz.
tomo III
Torino
1897)
il Lombroso
che non ha lasciato in ombra nessuno dei problemi riguardanti l'etiologia del delitto
aveva già radunato alcuni dati sulla criminalità specifica alle diverse età dell'uomo. Egli rilevava fin d'allora che dalle cifre statistiche risultava in Austria essere il massimo della libidine offerto dalla giovinezza e dalla decrepitezza (termine
questo
forse troppo largamente applicato ad uomini di età avanzata). Anche in Francia i reati di libidine erano specialmente perpetrati da giovani fra i 20 e i 25 anni e da uomini al di là dei 65
laddove in Inghilterra
il massimo dei crimini contro natura cadeva tra i 50 e i 60 anni: cifra
quest'ultima
assai significante per la nostra tesi. E a spiegazione di ciò il Lombroso osservava che in realtà la demenza senile e la paralisi generale progressiva
le due forme morbose cui si dovrebbe l'accendersi serotino dell'estro venereo
«scoppiano dopo i 50 anni» o
meglio
diremmo oggi
attorno ai 50 anni.
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