Ed è questo
per l'appunto
il frutto maturato dalla Psicologia degli ultimi quarant'anni. Con lo Stendhal e con il Michelet si era chiuso
per così dire
il periodo eroico della letteratura dell'amore; con lo Schopenhauer se ne è iniziato il metodo positivo.
L'analisi fisiopsicologica dell'amore è
senza dubbio
la prova più crudele cui la scienza abbia sottoposta l'anima umana. Delusione completa!
Al fondo d'ogni manifestazione più squisita del sentimento
all'inizio di ogni vaporosa idealità
alle origini di ogni più delicata emozione di simpatia
non s'è potuto trovar altro che la sessualità: anzi
le stesse manifestazioni ritenute più alte e spirituali del sentimento d'amore
dove dell'amore sessuale sembra perfino mancare ogni benchè minimo indizio
costeggiano quelle più grossolane e vili
dove la sessualità impera nella sua forma più brutale.
Certo che dal misticismo di Plotino e Porfirio alle più schiette manifestazioni sessuali
la distanza è enorme
sembra un abisso incolmabile: eppure
lo colma una scala intermedia
di cui la Psicologia odierna ha salito gradino per gradino
e dall'alto abbraccia
con un colpo d'occhio
tutto ciò che sotto si offre e si lontana.
L'argomento
che fa l'oggetto di queste mie pagine
appartiene a quelle ricerche che la Psicologia ha compiuto sui mascheramenti o
se si vuole
sulle dissimulazioni dell'amore. Come certi esseri viventi
animali o piante
hanno la singolare facoltà di cangiare d'aspetto
di assumere transitoriamente o stabilmente forme diverse dalle generiche o specifiche loro proprie
così l'istinto sessuale (e come lui l'hanno altri istinti e sentimenti) ha una consimile facoltà di «mimetismo». Si traveste
si nasconde
inganna
per così dire
sè stesso e gli altri
mediante i più varii e paradossali infingimenti; le tendenze omosessuali degli adolescenti rappresentano per l'appunto uno di codesti infingimenti.
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