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      Il fenomeno dell'aberrazione dell'istinto sessuale è diffuso più che non si creda anzi si può dire che è poco meno che universale e regolare ad un certo periodo della vita. Ma non già come vuole il Freudismo perchè siamo omosessuali tutti in latenza ma perchè in una certa età e nel maggior numero dei casi agiscono potentemente sull'istinto ancora incerto nel suo normale indirizzo azioni puramente mesologiche quali la convivenza l'esempio la vita di collegio la casuale giacenza in letto con coetanei le seduzioni ancillari ecc. Nè questo è da ritenersi proprio solo dei tempi moderni: esso come è della quasi totalità degli individui è stato di tutti i popoli di tutte le epoche.
     
     
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      La Storia ci ammaestra che durante uno dei più gloriosi periodi dell'incivilimento l'omosessualità non fu tenuta in dispregio anzi fu se non coltivata certamente tollerata in ragione dei benefizii che si supponeva potesse dare. Nel mondo Ellenico l'amicizia fra i giovani sia nelle palestre e sotto i portici dei ginnasi sia sotto le tende degli accampamenti aveva precisamente quei caratteri di amicizie non prive da un contenuto sessuale quali è dato vedere fra le collegiali ed i collegiali. Lo ha assai bene provato il Dugas in un'opera preziosa; egli ha saputo con una finissima critica dei testi con un giudizioso apprezzamento dei fatti tracciare a distanza di secoli la discolpa di quei filosofi ed educatori Ateniesi di quegli uomini di Stato che non trovarono strane ed immorali le relazioni di tal genere fra gli allievi adolescenti di una stessa Scuola fra i giovani soldati d'uno stesso accampamento.


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Sessualità umana
di Enrico Morselli
Editore F.lli Bocca Torino
1931 pagine 209

   





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