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      E qui gioverà dare uno sguardo rapidissimo a questo capitolo di psicologia pedagogica.
      Si è accusato Socrate di avere contribuito a corrompere la gioventù sicchè quelle relazioni fra adolescenti dove il sentimento di amicizia assume un carattere sessuale sono tuttodì oggetto di fieri rimproveri sotto il nome ingiusto di «amore socratico». Si è schernito il gran Platone perchè nella sua dialettica dei sentimenti non seppe sempre tracciare confini netti fra amicizia ed amore sessuale conforme al principio che lo stesso amore «intelligibile» abbia per oggetto la bellezza assoluta e che la stessa bellezza corporea cui si attacca l'amore «concupiscibile» sia il riflesso della bellezza eterna. Infine si è rinvenuto anche in Aristotile la identica confusione fra i due sentimenti. Lo Stagirita non scrisse forse che l'amicizia ha due gradi l'«in potenza » e l'«in atto»; che atto dell'amicizia è la vita in comune; e che l'obbietto dell'amicizia è duplice il bene ed il piacere?
      Al pari della filosofia il mito classico ci ha trasmesso un concetto molto indeterminato degli elementi affettivi costituenti l'amicizia. Non a torto gli omosessuali veggono l'idealizzazione dell'omosessualità nelle coppie mitiche o leggendarie di Castore e Polluce di Oreste e Pilade di Niso ed Eurialo. Ma giova osservare col Dugas che gli antichi davano al termine amicizia (?????) l'estensione amplissima che noi diamo al termine amore. Noi diciamo: amor paterno amor figliale ecc.: mentre essi dicevano: amicizia paterna amicizia figliale e simili.


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Sessualità umana
di Enrico Morselli
Editore F.lli Bocca Torino
1931 pagine 209

   





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