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      La loro ????? comprendeva adunque tutte le affezioni: l'amore propriamente detto; l'amore della patria così potente e nello stesso tempo così ristretto in allora; l'amore del genere umano; l'amicizia nello stretto senso della parola. Che anzi l'amicizia era presa per tipo di tutti gli affetti e fu per tale motivo l'affezione più forte e sviluppata fra i Greci il sentimento più elogiato dai filosofi per la felicità dell'uomo singolo il vincolo simpatetico (???????) più auspicato dai legislatori e dagli uomini politici per la fortuna della Città dello Stato.
      L'amicizia soggiunge lo scrittore che cito «fu nel mondo antico ciò che l'amore fu nel mondo medievale cavalleresco e cristiano: la passione dominante il centro della vita morale; e per una curiosa illusione di ottica psicologica parve pure la legge del mondo fisico la forza che riunisce gli elementi il principio dell'organizzazione e della vita».
      Troppo dunque fu chiesto dai Greci all'amicizia; e di questa loro pretesa la ellenica civiltà pagò largamente il fio. Siccome l'amicizia era il tipo anche dell'amore le tendenze e le soddisfazioni palesi o latenti di questo penetrarono dalle relazioni fra le persone di sesso diverso anche nei rapporti fra le persone del medesimo sesso: così i costumi fecero purtroppo degenerare la teoria astratta la dialettica filosofica dei sentimenti.
      I legami fra i giovani che dovevano servire allo sviluppo esclusivo della socialità; che dovevano rivolgersi unicamente all'acquisto della virtù (intesa alla moda antica come valore e coraggio); che dovevano aiutare la formazione dei puri sentimenti simpatici della benevolenza della pietà del disinteresse dell'abnegazione; che dovevano cementare la solidarietà fra i cittadini traviarono ben presto in unioni di carattere sessuale: «amori» furono non amicizie.


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Sessualità umana
di Enrico Morselli
Editore F.lli Bocca Torino
1931 pagine 209

   





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