Durante la fanciullezza l'abitudine tien posto
nelle relazioni
di simpatia; si hanno dei compagni
non mai degli amici: le vere amicizie non si contraggono che alla pubertà
al risveglio dell'attività sessuale. È allora che l'adolescente comincia quel suo lento
talvolta anzi improvviso
distacco dalla famiglia
che in lui si rivela coll'aspirazione alla libertà
colla ricerca della compagnia di coetanei aventi
come lui
gli stessi bisogni. Tutti i genitori
che osservano questa modificazione nei sentimenti e nella condotta dei loro figli
e non ne comprendono il motivo
ne restano accorati ed ansiosi. Ma è dessa una legge psicologica fatale
che risponde a necessità biologiche: è il preludio alla ricerca della donna
è la preparazione alla futura indipendenza dai genitori
che farà di quell'adolescente un nuovo padre di famiglia
una individualità autonoma nel corpo sociale.
Alla pubertà avvengono mutamenti profondi del modo di sentire
di pensare e di agire
nei quali si riflette l'acquisto e il risveglio delle nuove funzioni. Ma ciò che ci interessa in rapporto alla evoluzione sentimentale dell'adolescenza
è il raffreddamento degli affetti domestici
è la loro surrogazione
almeno fin che dura l'influsso psicologico delle prime impressioni sessuali
con le calde
le strettissime amicizie giovanili.
Certamente
in seguito
l'amore figliale
massime verso la madre
si rifarà di questa eclissi più o meno lunga dell'epoca pubere; e
se pur non tornerà alle antiche espressioni di tenerezza
sarà però nuovamente invigorito dalla riflessione
dalla memore consapevolezza dei benefici ricevuti
per durare
ultimum moriens
fino all'estrema disintegrazione della personalità! Ma
intanto
quel periodo scabrosissimo della vita è come un mare pieno di sorprese e di scogli: molti vi navigano senza pericolo
e la rivoluzione
che abbiamo detto avvenire nei sentimenti
è non rare volte un naufragio.
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