In sostanza
le «amicizie» della pubertà e dell'adolescenza sono dovute a due fattori: la socialità e la sessualità; e il loro pericolo risiede
per l'appunto
nella soverchia fusione di questi due elementi affettivi e nella facile preponderanza del secondo sul primo.
Niun può stupirsi che
nei Collegi ed Educandati
dove le relazioni sociali tengono così piccola parte nella esistenza monotona e fredda dei convittori e delle educande
la prima voce dell'istinto sessuale svegli
per aberrazione
un'eco troppo ripercosso nella sfera dei sentimenti sociali che contemporaneamente
per le ragioni suindicate
si schiude ed allarga alla pubertà. Ne vediamo la prova anche in questo: che i giovanetti e le giovanette cercano
nell'amico o nell'amica
da un lato quelle doti fisiche che rispondono al bisogno sessuale - la bellezza
l'eleganza
la distinzione dei modi
- dall'altro
quelle doti morali che rispondono più specialmente all'utile sociale - l'affettuosità
la dolcezza
la costanza del carattere
l'ingegno
la coltura.
In fondo a quelle unioni vi è sempre uno scopo: rendersi omogenee a due per due
fare della coppia come una sola ed unica personalità
con gli stessi sentimenti
con le stesse idee
con gli stessi bisogni. Ora
non è questa la tendenza che domina tutte le simpatie
siano inspirate dal vincolo di affinità sociale
siano dovute all'affinità sessuale? In ambo i casi
il simpatizzare di due anime
e di due corpi
può tenere a cause intime diverse. Talvolta è la somiglianza che provoca la mutua loro attrazione.
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