Tutte le dottrine sulla vita
sulla eredità
sulla origine dei sessi; quelle dottrine cui si collegano i nomi illustri di Darwin
di Haeckel
di Weismann
di Romanes
di Geddes e Thomson
condussero la filosofia scientifica a riconoscere che vita e psiche sono una sola e medesima cosa. Il primo essere vivente fu anche il primo essere senziente
e perciò (se mi è permesso il neologismo) la primissima manifestazione della mentalità. Ora
poichè la caratteristica del fatto di vivere sta nel fatto di generare
anche i fenomeni psichici iniziali
su cui poi si costrusse e si innalzò tutto l'immenso e complesso edificio della psiche animale
sono particolarissimamente connessi alla funzione riproduttiva. Veggansi le indagini moderne e modernissime sugli esseri infimi e sulle loro manifestazioni vitali (Maupas
Binet
Verworn
ecc.)
e si resterà stupiti del significato psichico che assumono gli apparentemente semplici fenomeni della scissione e della gemmiparità.
Ma nel decorso dell'evoluzione biologica
la suprema funzione generativa rimane come celata dal fervore delle azioni che mirano ad assicurare l'esistenza dell'individuo. Però l'egoismo dell'essere singolo non altro è se non una particella
se così possiamo esprimerci
dell'egoismo della vita universale
che conserva sè medesima per perpetuarsi continua ed una nella ininterrotta catena delle forme e delle funzioni individue. Ciò porta a concludere che
se nell'animale superiore
nell'uomo stesso
è il bisogno conservativo che sembra premere sovrano sulla condotta di tutta l'esistenza
il fondo sostanziale di questa
considerata a riguardo della sintesi cosmica
è pur sempre il bisogno riproduttivo.
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