Dal che provengono contraddizioni interne fra le massime di diritto accettate dal Legislatore
e difficoltà estrinseche per la loro applicazione ai fatti concreti da parte del Giurisperito.
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Mentre il sentimento pubblico sempre più si fa ostile ad ogni atto di offesa alla vita ed alla salute delle persone
convien riconoscere che si intiepidisce e si scolora la nostra riprovazione per certe azioni sessuali. Così
la pena comminata all'adulterio
è dubbio se non giovi piuttosto a sollevare simpatie verso i colpevoli e se salvi dal ridicolo lo sconfitto in amore. Così è discutibile se la pederastia e le altre abnormità del senso genesico
in fondo alle quali lo psicologo trova sovente la degenerazione
siano punibili quando non recano offesa ai sentimenti di pudore e di estetica. Così
è ancor più incerto dove debba terminare la tolleranza della legge penale a riguardo delle descrizioni e raffigurazioni dei fatti sessuali: l'arte qui rivendica i suoi diritti; e se il Papa Leone X assisteva in Vaticano alla rappresentazione delle salaci commedie italiane del Rinascimento
noi troviamo oggi che esse sarebbero intollerabili
non già perchè feriscano in noi il pudore
ma perchè cotale offesa parrebbe troppo grossolana ai nostri sentimenti raffinati
e perciò antiestetica.
Giova
infatti
osservare che in nessun altro campo dell'attività umana sono mal definiti i limiti fra l'etico e l'estetico
come lo sono rispetto alla sessualità. Qui si effettua attraverso i secoli una continua interazione fra la morale e l'arte: ma
in sostanza
è questa seconda che
quando è grande
imprime all'altra le sue tendenze e ne modifica le aspirazioni ed i principii.
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