Ma non so di eutanatisti che abbiano osato definire le norme per una pratica così lontana dalle attuali correnti di idee e di sentimenti: si può solo supporre che, in sostanza, la procedura seguirebbe le regole che nel Nord-America sono state fissate per una misura di profilassi eugenistica, meno crudele che non sia la uccisione legale, ma sotto certi riguardi ben più legittima: voglio dire per la sterilizzazione dei soggetti disgenici ed immorali; ne parlerò più avanti, e allora si potrà comprendere quale dovrebbe essere, caso mai, una legislazione eutanatistica ad intenti sociali.
*
* *
Ed ora, qual genere di morte infliggere ai soggetti, cui si volesse procurare legittimamente l’eutanasia? Certo, un genere di cessazione della vita che non arrechi alcun patimento; un processo letale che non provochi lacerazione o distruzione, almeno aperta, degli apparecchi, organi e tessuti del corpo vivente, e non sia accompagnato da spargimento di sangue; che sia sicuro nella esecuzione, e subitaneo; che rispetti anche la estetica della morte, non atteggi scompostamente il corpo, non dia alla fisonomia della vittima quell’aspetto orrendo, a bocca beante, che l’agonia le imprime, nè stampi sul suo volto un ghigno sardonico... insomma, una "buona" ed una "bella morte".
Il Binding, che non è molto esplicito a tale riguardo, opina che il mezzo di morte dovrebbe variare a seconda dei casi, e la Commissione tecnica da lui proposta lo indicherebbe ogni volta; ad ogni modo, si infliggerebbe sempre una morte indolora, e se ne darebbe l’incarico ad uno "specialista". Intende egli forse un medico, trasformato per l’occorrenza in un esecutore, munito di laurea e addestrato nella partita, magari con un tirocinio di Laboratorio e dopo prove sperimentali sugli animali?
| |
Nord-America Binding Commissione Laboratorio
|