Ecco perchè questo straordinario medico di pazzi asserisce gelidamente che la loro soppressione non è delittuosa, nè immorale, nè crudele, anzi utile e permessa!
Contro siffatta micidiale maniera di "curare" ed "assistere" degli sventurati, la cui sorte individuale altro non è che il logico e naturale reflesso delle condizioni del corpo sociale cui appartengono e di quelle che spesso loro prepararono i progenitori ed antenati, ha alzata una nobile protesta un alienista alsaziano, il dott. Maurizio Brissot, Direttore del Manicomio di Rouffach (Alto-Reno), rilevando, con uno spunto patriottico forse eccessivo, che i Tedeschi si propongono sempre "scopi materialistici" e mancano di "sentimentalità". Al che un dott. Kahn, sul più accreditato periodico tedesco di Neuropsichiatria, ha risposto che, tutt’al contrario, le idee selezionistiche ed "economiche" del Binding e dell’Hoche sono state "esposte da un alto punto di vista morale"; anzi in Germania, egli soggiunge, "non v’è cervello pensante (sic), che non ne apprezzi questa elevatezza morale anche se non può condividerle".
Io non credo che in Italia si trovi un solo psichiatra che reputi accettabile la proposta di introdurre nei Manicomii la eutanasia come mezzo di alleviare le spese delle Provincie! I dementi che vi si accumulano purtroppo ogni anno, sono, è vero, un fortissimo peso per quella categoria di cittadini sani di mente, alle cui spalle esclusive, per la via indiretta delle tasse (sulla proprietà mobiliare ed immobiliare), essi sono alloggiati, mantenuti, assistiti, e custoditi; ma noi abbiamo un ben diverso concetto sui doveri di umanità che spettano al Corpo sociale, anche se non arriviamo alla grandiosa organizzazione delle Assicurazioni in pro’ delle classi meno abbienti, cui è giunta la Germania.
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