È curioso che l’eutanasia procurata con mezzi subitanei, anche se dolci, ma sempre violentando le leggi di Natura, possa svegliare l’opposizione non solo dei credenti, ma pur degli spiritisti, occultisti, immortalisti, secondo i quali l’individuo ucciso violentemente, pur disincarnandosi, non si allontana nel suo "spirito", nel suo "aggregato animistico" dal luogo della tragedia, e talvolta vi ritorna come un "fantasma" o vi si fa sentire con rumori, spostamenti di oggetti, sassaiole (case infestate, "dove ci si sente", per dirla popolarescamente). Questi "disincarnati" sarebbero dunque dei disgraziati tenuti quaggiù nelle basse sfere dell’Occulto, non si sa mai per quanto tempo: in alcuni casi le "apparizioni" e le "infestazioni" durano per secoli, come si crede avvenga delle tante "Dame Bianche" premonitrici di disastri alle Case regnanti (Hohenzollern, Danimarca, ecc.). Ci pensino gli eutanatisti prima di lanciare con violenza uno "spirito" nelle Tenebre eterne! E dico questo in vista del momento storico in cui viviamo; da molti anni, forse pel dissolversi delle vecchie credenze, lo Spiritismo col suo dogma della sopravvivenza personale viene assumendo in molte anime la profondità e la forza di una vera fede religiosa, che, prescindendo dalle "prove" futili ed ingannevoli sulle quali in generale si fonda, merita rispetto come ogni altra forma di sentimentalità umana.
Perciò, finchè sussisterà un problema dell’Al di Là, finchè ci resterà ignoto (e sarà forse per sempre, checchè pensi Oliviero Lodge) quello che ci aspetta oltre al varco supremo, l’Uomo non guarderà mai freddamente la morte come un semplice passaggio dalla veglia al sonno, nè il dopo-morte come uno stato simile al sonno.
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