Il Sonno eterno, coi terrori che da immemorabili secoli sveglia in tutti i viventi, con le credenze cui ha dato origine e che la massima parte delle religioni ci ha profondamente radicato nell’animo, non può nè deve essere anticipato dalla volontà nostra od altrui neanco di un solo attimo; e pur quando la volontà dell’individuo ce lo domandi, non saremmo mai certi che giunto l’estremo attimo la sua indifferenza persisterà o non verrà sostituita da reazioni emotive che non vediamo. Io sono con Bouquet: non si ha il diritto di lanciare una vita verso la morte dal momento che nè Filosofia nè Scienza sanno ciò che esiste nell’Oltre-vita.
Non credo che il mio atteggiamento in faccia a questo Enigma sia sospettabile di serotine incertezze: ho tante volte recitato il mio "credo", che nessuno oserà dubitare delle mie convinzioni. Ma qui non scrivo nè opino per me: scrivo per una collezione, dove si debbono rispettare le opinioni di tutti i suoi lettori. È vero che la Medicina - la "Scienza", come si dice dalla gente - rende in generale i medici e specialmente gli alienisti (non tutti intanto!) abbastanza scettici sul dogma spiritualistico della sopravvivenza, poichè il concetto che con la morte tutto ciò che è in noi di "personale" si dissolva nel gran Tutto (che alcuni denominano erroneamente il Nulla!) scaturisce quasi per logica irresistibile dai postulati psico-fisici. Ma questo atteggiamento mentale del ceto medico, che ha figurato per anni ed anni nella letteratura, nell’arte e nella opinione popolare come un "materialismo", laddove è soltanto, almeno nei più colti di noi, la consapevolezza del relativismo della Scienza, non conduce alla indifferenza verso le credenze altrui, tanto meno a disprezzarle e ad offenderle.
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