Ognun vede e sa, che potente ed efficace si è destato il bisogno d'istruzione nella donna in questo quinquennio di libera vita. Ognun vide l'entusiasmo che la donna italiana portò nel patrio risorgimento, la devozione sua agli interessi nazionali, i sacrificii che lieta compí sull'altare dei patrii bisogni.
Se ciò tutto non rivela massima intelligenza della pubblica cosa; se l'avere scossa l'inconscia pace dell'ignoranza; se il suo caldo parteggiare per cose, per individui o per principii, non prova ampiamente in lei sazietà della vieta apatia, e bisogno supremo di nuova vita, di piú libera atmosfera e di piú ampio orizzonte; se ciò non è, dico, allora noi assistiamo ad un fenomeno che non ha ragione d'essere, epperò non possibile soluzione.
Negare alla donna una completa riforma nella sua educazione, negarle piú ampii confini alla istruzione, negarle un lavoro, negarle una esistenza nella città, una vita nella nazione, una importanza nella opinione non è ormai piú cosa possibile; e gli interessi ostili al suo risorgimento potranno bensí ritardarlo con una lotta ingenerosa, ma non mai impedirlo.
Ma ogni ragione e l'esperienza di tutti i secoli prova che l'iniziativa d'ogni redenzione incombe all'oppresso medesimo; epperò è d'uopo, studii la donna il suo terreno, e sciolgasi prima ad un tratto da ogni influenza che tenti piegarla e formarla ad interessi non suoi; ed ecco ragion per cui io tento riscattarla dai vieti principii d'una morale relativa per sostituirvi una morale assoluta, che non già sé stessa, ma le sole forme sue modifica in faccia ai rapporti.
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