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      Dopo aver demolito era ben d'uopo riedificare.
      Il risorgimento, la vita, la libertà, lo sviluppo di tutte le forze morali, i collettivi conati delle masse verso il bene comune, ecco il programma del Cristo, ed ecco la fase che ora percorre l'umanità.
      L'amore universale, precetto unico e nuovo, nel quale quella dottrina si compendia, importa a natural conseguenza il compatimento, la tolleranza, la vicendevole riverenza, e pone al bando dell'umanità ogni dispotismo di fatto e di sistema, ogni autorità che si erge al dissopra della forza delle cose, dell'unanime consenso, del generale interesse.
      Ora la cattolica ascetica, che tante forze isola e paralizza, che tante intelligenze riduce a schiavitú, che tanti fervori raffredda, che tanti nobili slanci raffrena, che tanti generosi entusiasmi riveste delle grette forme del partito, che tante esistenze si tiene eternamente oscillanti e dubitative sul grave problema d'un moto primo, d'un estemporaneo escogitato, orbo di conseguenza perché intimo, di un motto oziosamente ed inavvertitamente sfuggito, d'uno svagamento intempestivo anche, ma tutto proprio della mobilità dell'organo pensante, tutto questo sistema non vi par egli, ditelo voi, roba da bambini e compassionevole miseria?...
     
      ... Laonde, tutto il fin qui detto in poche parole riassumendo; il culto che alla divinità si deve, vuol essere razionale, sendo il rapporto d'un ente ragionevole colla ragion suprema di tutto; dignitoso, come lo esige riverenza dell'essere infinitamente superiore; intimo, siccome trovando nello spirito la sua ragione, nel cuore l'innato suo sentimento.


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La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272

   





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