Né si dica che la perfetta eguaglianza di diritti e di doveri, fra l'uomo e la donna, introdurrebbe il disordine, l'incoerenza e l'anarchia fra le domestiche pareti. Viete scuse son queste che poca riflessione sulla natura delle cose non permette di porre seriamente innanzi. Se al governo della famiglia preponeste due elementi perfettamente simili, la rivalità e la discordia ne sarebbero l'effetto immediato, ma la natura ha già provvisto innanzi che noi la temessimo a cotale sconvenienza...
... Dal fin qui detto potrebbe per avventura qualche mia lettrice ricavare, ch'io creda avere il matrimonio per solo scopo la propagazione e la conservazione della specie, né potersi egli in mia mente disposare eziandio a piú nobile fine.
Diversi fra i moderni scrittori hanno considerato l'uomo e la donna non già come unità, ma quali esseri che aspettano dall'unione loro il completamento della loro personalità. Se in faccia agli interessi della specie ciò è assolutamente vero, non lo posso egualmente ammettere nel campo morale, vedendo ognun dei due autonomicamente, nel pieno possesso delle facoltà dello spirito, attivo e produttore.
Mentre invece nel matrimonio per fatto delle istituzioni nostre la donna, abbandonata affatto all'arbitrio del consorte, ben lungi dal completarsi, si evira, ben lungi dall'acquistare, perde, se pure per lo suo meglio eleggerà di sacrificar sé stessa alla pace...
... Ed invero, che volete mai impari l'uomo da una creatura priva di senso morale, educata né piú né meno che per piacergli, per obbedirgli, per ammirarlo, per adorarlo, per credere nella sua portentosa sapienza, per piegarsi in tutto e sempre alla sua volontà onnipotente, per toglierlo a norma e legge d'ogni suo operare?
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