Pagina (37/272)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      A niuna di voi, gentili signore, che onorate questo mio libro della vostra lettura, a niuna di voi, per fermo, mancò nella colta educazione, che riceveste, nozioni sí elementari di virtú e di morale, e già tutte le praticate. Non foste voi viste pochi anni or sono, durante la guerra dell'indipendenza, tutte quante trasformate in infermiere? Gli annali della beneficenza non si adornano dessi forse dei vostri nomi dalla prima all'ultima pagina? E non forse voi fondaste sotto mille forme e denominazioni scuole, asili, istituti d'educazione per figli del popolo? Io non posso che altamente lodare queste espressioni molteplici e proteiformi dell'innata gentilezza e sensibilità che fa l'onore del sesso femminile, e mi rende orgogliosa d'appartenervi; ma se tutto ciò bastava in altri tempi di piú scarsa luce intellettuale a far di voi gli angioli della umanità, ciò è troppo poco per oggi in cui la filosofia deve averci meglio illuminate sui veri interessi della umana specie.
      Fare ad altrui del bene non solo è dovere per tutti, è anche per tutti un diritto, ed un diritto che l'anima generosa si divora nell'impotenza di compiere; ed oh quale ingiustizia se al sol denaro fosse possibile questa suprema gioia del cuore! Ma no; a tutti la rese il Vangelo possibile rivelando agli uomini l'amore, e facendone loro una soavissima legge all'infuori della quale l'umanità si travaglierà in un affanno perpetuo nella confusione delle idee e dei sistemi.
      Sí, la sapienza degli uomini è all'apice. E statisti e filosofi, legislatori ed economisti portarono alternativamente, esperienze e principii, istituzioni e sistemi, ma nessuno di questi farmachi riescí ancora a guarire l'umana società dall'angoscia intestina.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272

   





Vangelo