Il quadro dell'umanità ci presenta una lunga scala sulla quale sfilano i dolori e le miserie di tutti i secoli, dalla bestiale antropofagia fino alla servitú dei due terzi della specie, fino ai sistemi applicati del piú satanico machiavellismo.
Nelle vergini foreste del nuovo mondo abbiamo uomini tuttora ai quali non è data notizia neppur d'umana favella; interi popoli abbiamo viventi di preda come le belve in fertilissime terre; in Africa è l'esportazione dei negri che fende il cuore; nella China è l'infanzia esposta e derelitta; in tutto l'Oriente è la servitù della donna, è l'evirazione di tante migliaia, è l'infame abrutimento degli oppressori. In tutto il mondo incivilito è la lotta della oppressione e della tirannide, dei principii e degli interessi, della ragione e della forza, del sentimento e dello egoismo bruto. Oh chi soccorre a tanti mali, chi diraderà sí fitte tenebre d'ignoranza, chi consolerà tante miserie, chi domerà tante passioni, chi imporrà silenzio a sí spudorati interessi, chi curerà questo gran malato che è l'umanità, che indarno sempre esperimentò medici e trattamenti? L'abbandoneremo noi alla sola forza medicatrice che dà natura col suo perpetuo desiderio d'equilibrio e di benessere? Sí, il tempo avvanza e non indarno; ma questo cammino non ci condurrà alla meta che con dei secoli, e frattanto? E frattanto si demoralizza la società, si comprano e si vendono anime umane, si sparge sangue di popolo, si versano lacrime, si combatte, si soffre, si bestemmia e si muore.
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