Che se alcuna giunge, mediante erculei sforzi, a districarsi da quegli impacci, che ingombrano il sereno ed ampio orizzonte della sua mente, eccole addosso l'opinione co' suoi mille proiettili, ecco la critica coi suoi mille strali, la satira coi suoi morsi, la madicenza coi suoi pungoli, il pregiudizio, lo scandalo e tutta la falange degli inutili e dei nocivi, di cui il mondo ha dovizia, che la lingua tengono nel nobile esercizio di parlare a proposito ed a sproposito di tutto, e di tutti, asserendo, condannando, ed assolvendo, senza darsi briga nessuna di essere giusti e ragionevoli! E come lo sarebbero?
Codesta gente (Dio loro perdoni) sono davanti all'umanità, che cammina verso la civiltà e verso il bene, come i ciottoli che si pongono davanti le ruote d'un veicolo; se questo nella sua corsa non riesce a triturarli, soverchiandoli rapidamente senza curarli, esso ne sarà arrestato. E ciò sia detto a voi, giovani mie lettrici, nel cui spirito per avventura allignasse nobile desiderio del sapere, e nel generoso intento veniste scuorate dal più o meno esteso pregiudizio. Coraggio, ed avanti! Il bene in sé stesso, ed a sé stesso basta, abbia o no l'applauso dei molti; e la coscienza del bene fare è largo compenso all'ignoranza, che non lo sa apprezzare.
Né crediate che l'intelligenza e le sue produzioni siano un privilegio dell'altro sesso, ché, abbandonandovi al letargo nella creduta impossibilità di molto fare, nulla poi fate, e ad ozio vergognoso passate i giorni, gli anni, e la vita.
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Dio
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