Pagina (50/272)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Non è egli certo che, sopra otto sovrane libere e senza consorte, sette hanno regnato con gloria, mentre sopra otto re contansi generalmente sette sovrani inetti? Le Elisabette, le Catterine non facevano la guerra, ma sapevano scegliere i loro generali, e basta per averli buoni. In ogni ramo d'amministrazione, le donne non hanno desse ammaestrato gli uomini? Qual principe ha superato in fermezza Maria Teresa, che in mezzo a supremi disastri, davanti alla vacillante fedeltà dei sudditi, in mezzo a ministri, come percossi da stupore, sola intraprende di tutti incuorare? Ella sa intimidire la dieta d'Ungheria, indisposta a suo riguardo, arringa i magnati in lingua latina e conduce i suoi propri nemici fino a giurare sulle loro spade di morire per lei. Ecco un sintomo dei portenti che opererebbe la femminile emulazione in un ordine sociale che lasciasse libero sfogo alle sue facoltà...
     
      ... «Qual è oggi l'esistenza delle donne? Esse non vivono che di privazioni; anche nell'industria l'uomo ha tutto invaso fino alle minute occupazioni dell'ago e della penna, mentre veggonsi donne sobbarcate ai penosi lavori dell'agricoltura. Non è egli scandaloso di vedere atleti di trent'anni aggomitolati davanti ad un banco, o vettureggiando colle braccia vellose una tazza di caffè, come se mancassero donne o fanciulli per le occupazioni del banco o della casa?
      «Quali sono dunque i mezzi di sussistenza per la donna priva di mezzi? La conocchia ed i suoi vezzi quando ancora ne ha. Sí, la prostituzione, piú o meno velata, ecco l'unica risorsa che la filosofia loro ancora contende; ecco la sorte abietta ove le riduce questa civiltà, questa coniugale schiavitù ch'esse non hanno pure pensato ad attaccare.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272

   





Elisabette Catterine Maria Teresa Ungheria