Senza questa congiura, per dir cosí, di tutte le istituzioni contro i facili eccessi delle passioni, non potrà mai l'uomo informarsi ai precetti della giustizia, né mai potrà avvertirne la somma importanza. L'incoerenza conduce al gratuito, il gratuito all'arbitrio, l'arbitrio all'egoismo, l'egoismo all'ingiustizia.
Ma in appoggio di questo mio concetto mi cadono in acconcio, e vi spiegheranno meglio assai ch'io non sappia l'importanza di questa coerenza di principii, le riflessioni del gran Beccaria sullo spirito delle famiglie, nel suo libro Dei delitti e delle pene. Ecco le sue parole:
«Quante funeste ed autorizzate ingiustizie furono approvate dagli uomini anche piú illuminati, ed esercitate anche dalle repubbliche piú libere, per aver considerato la società piuttosto come un'associazione di famiglie che come una unione d'uomini?
«Vi siano 10.000 uomini ossia 2.000 famiglie, ciascuna delle quali sia composta da cinque persone compresovi il capo che la rappresenta. Se l'associazione è di famiglia vi saranno 2.000 uomini ed 8.000 schiavi; se l'associazione è di uomini vi saranno 10.000 cittadini e nessuno schiavo. Nel primo caso vi sarà una repubblica, e 2.000 piccole monarchie; nel secondo lo spirito repubblicano, non solo spirerà nelle piazze e nelle adunanze della nazione, ma anche nelle domestiche mura ove sta cosí gran parte della felicità e della miseria degli uomini.
«Nel primo caso, come le leggi ed i costumi sono l'effetto dei sentimenti abituali dei membri della repubblica, ossia dei capi di famiglia, lo spirito monarchico s'introdurrà poco a poco nella repubblica medesima, e i di lui effetti non saranno frenati che dagl'interessi opposti di ciascheduno, ma non già da un sentimento spirante libertà ed eguaglianza.
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Beccaria
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